11 Giugno 2015 – UNIVERSITY CLUB – Università della Calabria
PRESENTAZIONE
L’intenso sfruttamento del territorio a causa della costruzione d’infrastrutture stradali, d’insediamenti urbani e di zone industriali ed artigianali va di pari passo con la sempre crescente impermeabilizzazione del suolo. Questo influenza negativamente il ciclo naturale dell’acqua disturbando l’equilibrio fra precipitazione, evaporazione, alimentazione della falda acquifera e deflusso superficiale. Sulle superfici impermeabilizzate le precipitazioni defluiscono quasi per intero e si raccolgono nelle canalizzazioni; l’evaporazione e l’alimentazione della falda vengono invece fortemente limitate. Tutto ciò causa eventi di piena sempre più gravosi, con conseguenti fenomeni di dissesto idrogeologico e allagamenti nelle aree urbane, causando ingenti danni e vittime. Basta ricordare a tal proposito le disastrose alluvioni del 1951, del 1972-73, ma anche i recenti fenomeni alluvionali che hanno interessato Soverato, Crotone, Schiavonea. Risulta fondamentale favorire il ciclo naturale dell’acqua nei territori urbanizzati imprimendo un cambiamento di rotta nella gestione delle acque meteoriche: superare la tradizionale canalizzazione dei deflussi meteorici, privilegiare la ripermeabilizzazione del suolo, l’infiltrazione delle acque meteoriche o il loro recupero per l’utilizzazione. L’incremento delle superfici impermeabili comporta un ulteriore fattore estremamente negativo: il peggioramento della qualità dei corpi idrici recettori. Durante un evento piovoso, specialmente dopo un periodo di tempo secco, l’acqua di scorrimento determina il dilavamento delle superfici urbane, trasportando con sé sostanze inquinanti, tra le quali, principalmente, solidi sedimentabili (organici e/o inorganici), elementi nutritivi, batteri, oli, grassi e metalli pesanti (Cu, Zn, Cd, etc.). Tale portata contaminata, in caso di copiose precipitazioni, viene recapitata direttamente nel recettore. Per tale ragione, il fenomeno del first-flush – primo dilavamento – è ormai riconosciuto come una delle maggiori cause di alterazione della qualità dei corpi idrici.
La gestione sostenibile del ciclo dell’acqua comprende un insieme di possibili interventi dalla cui combinazione possono emergere – in dipendenza dalle rispettive esigenze e dalle condizioni locali -scenari particolari di gestione. Queste strutture fisiche e tecniche sono finalizzate a ricevere le acque del deflusso di scorrimento superficiale delle acque piovane principalmente attraverso processi di infiltrazione e detenzione. I principi chiave sono:
1. Ridurre la frequenza ed il volume del deflusso delle acque reflue ai sistemi di trasporto tradizionali e di conseguenza ai corsi d’acqua riceventi diminuendo il rischio di allagamenti ed inondazioni;
2. Prevenire o rimuovere le sostanze inquinanti attraverso l’infiltrazione nel terreno, la detenzione, la filtrazione e/o la fito-depurazione;
3. Ricaricare il livello della falda freatica e delle falde acquifere;
4. Garantire al contempo un miglioramento dei valori estetici ed ecologici dell’ambiente urbano.
L’obiettivo del corso è quello di fornire sia conoscenze di base sia un approccio pratico circa l’impatto dell’inquinamento delle acque piovane sui corpi idrici. Gli interventi illustreranno alcune possibili soluzioni sostenibili per ridurre l’inquinamento delle acque meteoriche, sottolineando i numerosi
vantaggi di un approccio sostenibile come il risparmio energetico e la tutela della biodiversità. Il corso prevede la partecipazione di esperti di fama internazionale ed il confronto con compagnie specializzate nel settore. Nell’occasione sarà presentato il libro contenente i risultati scientifici e progettuali relativi alle opere nel settore dell’Ingegneria Idraulica Sostenibile realizzate presso il Parco Tecnologico di Idraulica Urbana dell’Università della Calabria nell’ambito del Progetto PON 01_02543. La formula di lavoro consentirà una piena interazione tra relatori e partecipanti, che usufruiranno degli stand espositivi, e del relativo personale tecnico, per tutta la durata del corso.